Castellania, la capitale morale del ciclismo mondiale, è un museo a cielo aperto con suggestive grandi immagini che, in ogni angolo del piccolo borgo antico, rendono omaggio al suo figlio prediletto.
Casa Coppi, riaperta il 2 gennaio 2000 come museo degli affetti e dei ricordi, racconta la storia di Fausto Coppi, del ragazzo, dell’uomo, del campione. Camminare nelle sue stanze, vedere le sue cose, respirare quell’aria.
Una emozione intensa che arriva al cuore e rinnova, passo dopo passo, il ricordo palpabile e struggente di un atleta mirabile conosciuto e venerato in ogni angolo del mondo: il Campionissimo, lui solo e per sempre.
Il libro della vita ha scritto per Fausto Coppi pagine inarrivabili di imprese e vittorie, di sofferenza e tragedia, di amicizia e rispetto, che hanno superato i confini dello sport per diventare leggenda e devozione.
Candido Cannavò, direttore de La Gazzetta dello Sport al quale Castellania ha dedicato la piazza del Mausoleo di Fausto e Serse Coppi, scrisse:
Casa Coppi è un atto di amore e di cultura. Qui la polvere del tempo diventa borotalco, non copre i ricordi ma custodisce i luoghi della memoria, per i nostalgici che vogliono ricordare ed i giovani che vogliono sapere.
Castellania è un santuario di emozioni intense.
Il Mausoleo con le urne della terra raccolta su cime leggendarie (Aubisque, Galibier, Izoard, Stelvio); la statua in bronzo, opera dello scultore Volterrano Volterrani per le Olimpiadi di Roma del 1960 e donata da Giovanni Malagò presidente del CONI; il Centro Documentazione con la biblioteca titolata a Gino Bailo, biografo del Campionissimo.
Il 2 gennaio è giorno sacro per il ciclismo. La S. Messa in suffragio della morte del Campionissimo è occasione di pellegrinaggio.
L’ultima domenica di giugno, con la ciclostorica LaMitica, si rinnova la storia di campioni, biciclette e valori che non tramontano mai.
Sito www.faustocoppi.it
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