Felice Gimondi, nato a Sedrina (Bg) il 29 Settembre 1942 e morto a Giardini Naxos (Me) il 16 Agosto 2019. Stella del ciclismo italiano, Gimondi è uno dei pochissimi corridori della storia (e l’unico italiano) ad aver conquistato le corse più importanti del panorama internazionale.
Il bergamasco lega le proprie glorie a due marchi come Bianchi e Salvarani, uniche squadre professionistiche della sua lunga carriera.
E’ Luciano Pezzi a volerlo fra le file della parmigiana Salvarani nel 1965, dopo gli anni passati nella bergamasca Sedrinese. Felice si presenta al professionismo forte della vittoria del 1964 al Tour de l’Avenir, corsa a tappe prestigiosissima che a quel tempo già percorreva le salita del Tour de France, come il Col de l’Iseran, che proprio quell’anno venne scalato dal gruppo di giovani promesse del ciclismo internazionale. Dopo Guido De Rosso (nella prima edizione della corsa francese datata 1961) Gimondi è il secondo italiano a conquistare la vittoria. Dopo di lui soltanto Mino Denti (1966) e Gianbattista Baronchelli (1973) avrebbero messo il proprio sigillo sull’Avenir.
Gimondi dimostra fin da subito le sue potenzialità con il terzo posto al Giro vinto dal capitano Adorni e conquistando poi in Francia la prima maglia gialla al Tour de France, a Rouen. Con un’incredibile impresa Gimondi riesce a portare fino a Parigi quel giallo che fino a quel momento era stato conquistato soltanto da Ottavio Bottecchia (1924 e 1925), Gino Bartali (1938 e 1948) e Fausto Coppi (1949 e 1952). Vince anche le crono del Mont Revard e di Parigi.
Nel 1966 fa sua anche la Parigi – Roubaix, la Parigi – Bruxelles ed il Lombardia, battendo Eddy Merckx in uno sprint dove è Adorni a favorirlo.
Nel 1967, con la fuga di Tirano, Gimondi toglie la maglia rosa ad Anquetil nel suo primo successo al Giro d’Italia.
Nel 1968 vince anche la Vuelta di Spagna, facendo sua la “tripla corona” delle tre vittorie nei tre grandi Giri.
Nel 1969 rivince il Giro, in un momento di grande difficoltà per il ciclismo causato dalla positività all’antidoping del dominatore Eddy Merckx al termina della Parma – Savona. Felice parte per la tappa successiva senza le insegne del primato, fasciato della maglia tricolore conquistata l’anno precedente. Non la sente sua.
Dopo il bis al Giro lo strapotere di Merckx diventa quasi ossessione per Gimondi: tanti secondi posti, tanta fatica, tanta amarezza a causa della presenza del “cannibale” belga in corsa. Nel 1971, al Mondiale di Mendrisio, percorre al fianco di Eddy la salita di Novazzano. Si presenta alla volata finale con la speranza di poterlo finalmente superare. Anche in quest’occasione ciò non accade.
La festa è soltanto rimandata, al Montjuich, sul circuito del Mondiale di Barcellona del 1973. Con una splendida volata Felice scarica sui pedali anni di fatiche battendo nell’ordine un giovane Freddy Martens, Eddy Merckx e Luis Ocana. E’ finalmente Campione del Mondo. L’Italia intera esulta per il suo campione.
Arriva il 1974 e Felice ha il traguardo di Via Roma, a Sanremo, ad attendere la sua maglia iridata. Si sgancia con un plotoncino di una decina di attaccanti ed arriva a braccia alzate, completando i successi nelle più grandi corse del panorama.
Nel 1976, mentre Merckx, logorato dalle numerose corse e dalle tante vittorie, è ormai sul viale del tramonto, Felice trova un ultimo guizzo per ribadire la sua classe. Lo fa al Giro, nella tappa di Bergamo, dove batte in volata proprio il “cannibale” belga con uno sprint regale. Sull’onda dell’entusiasmo conquista incredibilmente anche il suo terzo Giro, ultimo di un’incredibile carriera.
Squadre professionistiche
1964 – 1972 Salvarani
1973 – 1979 Bianchi
Principali vittorie
1965: Tour de France
1966: Parigi – Roubaix, Parigi – Bruxelles, Giro di Lombardia
1967: Giro d’Italia, G.P. delle Nazioni
1968: Vuelta di Spagna, G.P. delle Nazioni, Trofeo Baracchi (con Jacques Anquetil), Campionato Italiano (disputato come Giro di Romagna)
1969: Giro di Romandia, Giro d’Italia
1972: Giro di Catalogna, Campionato Italiano (disputato come Giro dell’Appennino)
1973: Campionato del Mondo, Giro di Lombardia, Trofeo Baracchi (con Martin Emilio “Cochise” Rodriguez)
1974: Milano – Sanremo
1976: Giro d’Italia, Parigi – Bruxelles, Campionato Italiano Omnium Indoor
1977: Campionato Italiano Omnium Indoor
1978: Campionato Italiano Omnium Indoor
Al Campionato del Mondo, oltre alla vittoria del 1973 ottiene un terzo posto a Leicester (nel 1970, alle spalle dello sfortunato campione belga Jean Pierre Monsere perito tragicamente in maglia iridata all’inizio della stagione successiva) e nel 1971 (a Mendrisio, dietro ad Eddy Merckx). Gimondi vinse anche due Sei Giorni di Milano (nel 1972 con Sigi Renz e nel 1977 con Rik Van Linden). Disputò la corsa in linea alle Olimpiadi di Tokio (vinte da Mario Zanin, in volata generale su Rodian e Godefroot) classificandosi trentatreesimo. Al Giro fu anche secondo nel 1970 e nel 1973 mentre al Tour fu secondo nel 1972, sempre dietro ad Eddy Merckx.
1973_ Giro d’Italia Passo Valles
Dettaglio
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