Passo del Maniva

Tipologia: asfalto - Difficoltà: cicloturistici

MANIVA, LA MONTAGNA DEI BRESCIANI

Notissima salita bresciana, coi suoi 1664 metri di quota il Passo Maniva è entrato negli ultimi anni nella storia del grande ciclismo grazie al Giro U23 e al Brixia Tour.

La vetta, che può essere raggiunta attraverso numerosi versanti, vede le sue direttrici principali nelle salite di Bagolino (da est) e Collio (da sud).

La prima, partendo dal Lago d’Idro e dalla località di Ponte Caffaro, si innesta per i primi km nel percorso del Passo Crocedomini, per poi virare decisamente verso ovest in località Bagolino e raggiungere il Maniva con una serie di ripidi tornanti. Sono poco più di 13 i chilometri da percorrere per arrivare in vetta, prendendo come riferimento il paese già citato di Bagolino.

La seconda, lasciando l’abitato di Gardone Val Trompia, in una trentina di km conduce al Passo. La parte vera di salita inizia però a Collio: da lì 11,6 chilometri consentono al ciclista di raggiungere il Maniva.

Da sottolineare la presenza (oltre a vari itinerari mtb) di una terza strada verso il Passo Maniva: è quella che dal famoso Passo di Crocedomini porta in circa 17 km alla meta, attraverso una strada di crinale sterrata e dalla pendenza mai costante. E’ questo un itinerario veramente affascinante che, partendo dal Lago d’Idro (attraverso Bagolino, Valle Dorizzo e Goletto di Cadino) o da Breno (locfalità posta sul Lago d’Iseo, in Valle Camonica) obbliga a raggiungere il famoso Passo di Crocedomini prima di attaccare il tratto sterrato verso il Maniva. I panorami mozzafiato ripagano in questo caso di tutte le fatiche compiute per raggiungere la meta di giornata.

La zona del Maniva grazie alla sua rilevanza strategica venne fortificata dal Regio Esercito Italiano in occasione della Prima Guerra Mondiale contro l’Austria – Ungheria, diventando ben presto uno snodo fondamentale dello “sbarramento delle Giudicarie”. Ancora oggi sono ben visibili (e visitabili) sul Passo le grotte di appostamento e le numerose trincee.

Il Maniva, oltre ad essere dagli anni Sessanta una nota località sciistica della provincia di Brescia, è legata a doppio filo al mondo del ciclismo grazie alla famiglia Lucchini, titolare di numerose attività sul Passo e da sempre impegnata nel ciclismo giovanile con squadre e organizzazione di manifestazioni sportive.

MANIVA E IL CICLISMO

Sono molte le gare arrivate nel corso del tempo al Maniva, soprattutto nel ciclismo giovanile.

Sia la Tre Bresciana (dilettanti) che la Tre Giorni Orobica (juniores) e il Giro U23 hanno visto in molte occasioni il Maniva inserito nel percorso.

Da ricordare certamente gli arrivi della Tre Giorni Orobica Juniores del 2015, 2016 e 2017 con vittorie di Alessandro Covi, Alessandro Monaco e Samuele Rubino. Nel 2017 la vittoria di Rubino vede al posto d’onore il campione italiano professionisti 2022 Filippo Zana e al terzo la speranza Andrea Bagioli.

Il Giro U23 fa tappa al Maniva in due occasioni ed in entrambe la corsa è spettacolare.

Nel 2018 il Team Colombia domina la tappa Mornico al Serio – Maniva con Osorio e Munoz ai primi due posti della frazione. Terzo è Gino Mader, quarto il colombiano Munoz Lancheros e quinto Aleksandr Vlasov, poi vincitore della corsa rosa.

Nel 2019, nella Sorbolo/Mezzani – Maniva è il dominatore del Giro U23 Ardila a conquistare la tappa su Peya, Rubio e Alba. Quinto giunge Alessandro Covi (vincitore della tappa del Fedaia al Giro prof 2022), mentre sesto è Ethan Hayter, argento in pista ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Anche il Giro donne fa tappa al Maniva nel 2022. Nella Prevalle – Passo Maniva si impone la francese Juliette Labous distanziando di 1’31’’ la “cannibale” del ciclismo femminile Annemiek Van Vleuten, Mavi Garcia Canellas e le italiane Marta Cavalli ed Elisa Longo Borghini. Da sottolineare lo straordinario 2022 dell’olandese Van Vleuten: dopo la classifica generale del Giro, Annemiek conquista anche il Tour de France, la Vuelta di Spagna (Madrid Challenge by La Vuelta) ed il Mondiale di Wollongong, con un poker da sogno mai avvenuto nella storia del ciclismo.

Ma Maniva è anche professionismo. Se il Giro d’Italia per ora non ha trovato uno spazio alla salita bresciana, il Passo è stato invece un “grande classico” del Brixia Tour, corsa a tappe disputata per anni nel territorio lombardo.

E’ datato 2007 il primo arrivo al Maniva con partenza da Concesio (città natale di Papa Montini, Paolo VI). A imporsi in solitaria è Ruslan Pidgorny della Tenax su Davide Rebellin e Santo Anzà. Il veronese Rebellin conquista poi la corsa a tappe.

Identica tappa nel 2008 con vittoria di Anzà (che conquisterà anche la classifica finale), su Ratti e Francesco Masciarelli.

Anche nel 2009, nel 2010 e nel 2011 il Brixia Tour propone il medesimo itinerario da Concesio al Maniva. Si impongono nell’ordine Giampaolo Caruso e, in due occasioni, Domenico Pozzovivo. Entrambi sono anche vincitori della classifica finale del Brixia nel 2009 e nel 2010, mentre nel 2011 a imporsi è l’umbro Fortunato Baliani. Da sottolineare, nel 2009, il podio di tappa: al Maniva, dietro a Pozzovivo, arriva infatti lo scalatore irlandese Daniel Martin, a 53’’, battendo in volata Morris Possoni.

Altimetria

Planimetria

Immagini

2019_ Passo Maniva raccontato da Davide Cassani e Marco Velo
2019_Giro d'Italia Giovani 5° Tappa Sorbolo - Mezzani
Dettaglio
2018_ Passo Maniva Giro d’Italia Giovani
Davide Cassani presenta la 4° Tappa : Mornico al Serio - Passo Maniva 127km impegnativi
Dettaglio

Nessun podcast associato

Nessun extra associato